von Thomas
Laconi
Che fosse un
giocatore di primo livello,era facilmente intuibile: 23 partite in Nhl non sono
poca cosa per chi, ad un certo punto, arriva in Italia, e solo alla fine di
tutto ti rendi conto che ti mancherà tanto. Troppo pochi 37 anni per andarsene,
caro Kaspars. Giocatore incredibile in pista, ragazzo simpatico, esuberante e
generoso fuori. Due anni a Collalbo sono bastati per farti amare dalla gente,
per farti rispettare dagli avversari e anche dai tifosi dell’altra squadra. Due
anni indimenticabili, quelli di Renon, una storia dietro l’altra, per chi, come
me, ha avuto il piacere di condividere tanti momenti divertenti. Eri il pupillo
di Tony Tuzzolino, il tuo grande amico, il motore dello spogliatoio, l’idolo
della gente. Sembrava ieri, quando deliziavi la platea con i tuoi numeri,
spesso la testa rimaneva nello spogliatoio. Genio e sregolatezza. Fuori dal
ghiaccio avevi sempre una parola e un sorriso per tutti. Non importava come
fosse andata la partita. L’importante era vivere sempre al massimo, tra una
birra, una battuta, due risate. Indimenticabili certi momenti, sembra ieri,
vecchio mio. La tua macchina nera fiammante, parcheggiata a due passi da un
locale. Nessuno poteva farlo, era un semplice ingresso per i clienti. Tu lo
facevi come se nulla fosse. Tanto alla fine nessuno poteva dirti nulla, tu eri
il ragazzo buono, simpatico, fuori dagli schemi, sempre, ma alla fine eri
semplicemente te stesso: Kaspars, il gigante buono. E come dimenticare i
passaggi in autostop, direzione Bolzano, dopo le partite, per sfogare in
allegria la gioia di una vittoria o la frustrazione di una sconfitta. Sempre
con il sorriso, con la tua irrefrenabile voglia di vivere. Per me eri sempre un
perfetto compagno di viaggio. Hai lasciato bei ricordi, ci mancherai Gaspare. E
da lassù, continua a divertirti, come hai sempre fatto. Un giorno ci rivedremo.
Ciao ragazzo!
Keine Kommentare:
Kommentar veröffentlichen